Composition Year | 1999 |
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Genre Categories | Songs; For childrens chorus, piano; Scores featuring childrens chorus; |
Contents |
Complete Performance
*#369553 - 5.50MB - 4:48 - -) ( - !N/!N/!N - 344×⇩ - MP3 - Claudiodallalbero
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Claudiodallalbero (2015/3/15)
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Complete score
*#369543 - 2.04MB, 40 pp. - -) (- !N/!N/!N - 616×⇩ - Claudiodallalbero
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Claudiodallalbero (2015/3/15)
Piano Score
*#369544 - 0.67MB, 8 pp. - -) (- !N/!N/!N - 324×⇩ - Claudiodallalbero
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Claudiodallalbero (2015/3/15)
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Work Title | Un'altra canzone |
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Alternative. Title | |
Composer | Dall'Albero, Claudio |
I-Catalogue NumberI-Cat. No. | ICD 7 |
Key | Modal, tritus |
Year/Date of CompositionY/D of Comp. | 1999 |
First Performance. | 2014-05-16 in Palermo
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Librettist | Giorgio Flavio Pintus |
Language | Italian |
Average DurationAvg. Duration | 5 minutes |
Composer Time PeriodComp. Period | Modern |
Piece Style | Modern |
Instrumentation | boy chorus (or female voices) (SSAA), piano |
Extra Information | Notes by Carla Conti (Italian and English) |
PRESENTAZIONE Un incantesimo anteriore di Carla Conti
Se la canzone, indipendentemente dal genere musicale preso in esame, è l’oggetto sonoro che maggiormente rappresenta la cultura mondiale negli ultimi secoli per la sua forza espressiva capace di evocare sentimenti e significati, Un’altra canzone di Claudio Dall’Albero vive di “un incantesimo anteriore a quello dell’espressione”, secondo le parole dell’abate André Morellet nel suo trattato De l’expressione en musique. “Canto per te, spicchio di luna” e la musica restituisce quei tratti sensibili dell’esperienza dell’autore, quella di compositore e di ricercatore oltre che di docente; quegli aspetti che si fanno suono tangibile e che penetrano la scrittura prima ancora del testo verbale che ne indirizzi le scelte. “Canto per te, nuvola bianca” e un’altra canzone gioca con la memoria musicale - dalle musiche del Rinascimento ferrarese ai lieder di Brahms per voci femminili - e così elude il mito dell’io lirico che si esprime nella voce sola così come il testo di Giorgio Flavio Pintus, in prima persona, suggerisce. “Canto per te anima in viaggio” in un brano che seduce all’ascolto declinando tutte le sfumature timbriche delle voci bianche o femminili, in un’ampia estensione vocale. Ma, a coloro a cui parla anche all’occhio, la partitura di Dall’Albero racconta la solidità dell’impianto polifonico che, nelle intenzioni accordali, realizza le varie sezioni del brano e dialoga con la leggerezza della trama melodica. “Canto per te caffè bollente” perché la melodia rivela il testo, e mentre ne palesa la vivacità, avvolge le stesse parole e le rende velate, in un dialogo interessante, complice il ritmo che ora asseconda e ora elude il dettato regolare del pianoforte perché un “vero dialogo” – come Erich Fromm ci ha insegnato “non è né una conversazione né un duello: è uno scambio”. “Canto per te flauto che suoni” quando il pianoforte, in questo “dialogo” ha una fisionomia autonoma che supera la funzione di accompagnamento, e si affianca alle voci rendendole dinamiche, con l’introduzione di valori più brevi, che nelle prime sezioni compaiono sporadicamente o come gruppi irregolari mentre in seguito diventano parte fondante della trama del brano. “Canto per te notte che scendi” e si realizza l’incantesimo dell’espressione in cui l’antico abbraccia il futuro e ci fa dire, parafrasando Goethe, “Es ist ein neues Buch zu blättern, Vom Palestrina bis Dall’Albero immer Vettern!”: sì Un’altra canzone è un libro nuovo da sfogliare, da Palestrina a Dall’Albero tutti parenti!
PRESENTATION A powerful charm by Carla Conti
If songs best represent the world culture of the last centuries, regardless of the music genres examined, due to its expressive power arousing feelings and meanings, then it can be agreed that Un’altra canzone (another song) by Claudio Dall’Albero has “a charm which is more powerful than expression itself ”, quoting the essay De l’expression en musique, written by the French abbot André Morellet. In “Canto per te, spicchio di luna” (I sing for you, crescent moon) the music allows the author to translate his multifaceted experiences, as a composer, researcher and teacher as well. All these perspectives turn into tangible sounds which permeate the music score long before the words convey meaning. In “Canto per te, nuvola bianca” (I sing for you, white cloud), Un’altra canzone plays with musical memory – from Ferrara Renaissance compositions to Brahms’ lieder for female voices – thus avoiding the myth of the “lyrical I”, expressed by the solo voice, as suggested by Giorgio Flavio Pintus in his work. “Canto per te anima in viaggio” (I sing for you, wandering soul) he seduces the listeners by developing all the vocal timbre shades of female or children voices in a wide vocal range. However, to those who can read music Dall’Albero’s score also shows its solid polyphonic structure, which outlines the different sections of the piece with the chord choices and interacts with the light melodic texture. In “Canto per te caffè bollente” (I sing for you, hot coffee) the melody unveils the text: while highlighting its verve, it envelops words and covers them with veils, in a fascinating dialogue, with the complicity of a rhythm here and there supporting and eluding the piano language, since “a true dialogue is neither a conversation nor a duel: it is an exchange”, as Erich Fromm wrote. In another “dialogue”, “Canto per te flauto che suoni” (I sing for you, playing flute), the piano goes beyond its function of accompaniment in a dynamic partnership with the voices by introducing scattered or irregular groups of shorter notes in the first sections of the piece which then become the basic pattern of the piece texture. In “Canto per te notte che scendi” (I sing for you, falling night) the charm of expression is done, past meets the future, recalling Goethe’s words, “Es ist ein neues Buch zu blättern, Vom Palestrina bis Dall’Albero immer Vettern!”: indeed, Un’altra canzone is a new book to flip through, from Palestrina to Dall’Albero one kinship!
(translation by Leda Conti)